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Il capello

I nostri capelli:
- 500 i capelli per centimetro quadrato su un normale cranio.
- 1,5 cm di crescita media al mese.
- 6 anni è la vita media di un capello poi cade e si rigenera dalla radice.
- 30 sono i capelli che perdiamo mediamente ogni giorno.
-70 giorni invece passano tra la morte di un capello e la sua caduta.
Falsi miti:
Molti si rifugiano nella rapata convinti dalla leggenda che il capello quando viene tagliato si rinforzi, ricrescendo più sano.
Questo non é assolutamente vero, semmai é vero che in questa maniera il cuoio capelluto respira di più e magari indirettamente il capello ne trae alcuni benefici, ma non risolve il problema della calvizie.
Un altro errore in cui é facile incappare é credere che lavare spesso i capelli, per mantenerli sempre puliti, sia utile ma anche questo é sbagliato perché lo shampoo può, a lungo andare, sfibrare i capelli.
Bisogna quindi evitare di lavarli tutti i giorni e comunque usare shampoo delicati adatti al tipo di capello di ciascuno di noi.
Soluzioni per risolvere problemi di capelli secchi e doppie punte.
Spesso alterazioni del diametro delle fibre (Pseudo-Moniletrix), variazioni del diametro del capello (Sindrome di Netherton) e Triconodosi portano alla morte del capello. Le cosiddette “doppie punte” sono filamenti del capello che, privo di protezione, si spacca.
I capelli secchi sono molto ruvidi, l’assenza di proteine e ferro può essere una delle cause di questo problema e la cura in questo caso non comprende solo un trattamento specifico ma anche dei consigli alimentari atti alla reintegrazione dei minerali e proteine scarsi.

Le cause dei capelli fragili:

Si riscontrano numerose cause al problema dei capelli secchi: quali l’ utilizzo di asciugacapelli troppo potenti, di piastre elettriche, la permanente/tintura, ma anche l’inquinamento, l’ acqua di mare e il sole.
La causa dei capelli grassi è l’alterazione delle ghiandole sebacee.
La soluzione migliore consiste nella frequente applicazione di uno shampoo specifico che rimuove il grasso, senza danneggiare la cute.L’alterazione delle ghiandole sebacee è la principale responsabile di questo diffuso problema che provoca la caduta dei capelli e limita, se non impedisce, una loro ricrescita.
I capelli grassi si caratterizzano per un’elevata untuosità, opacità e pesantezza.
Il grasso in sé non rappresenta causa di caduta ma di inestetismo, le dermatiti di varia natura che molto spesso accompagnano il fenomeno sono però le vere fonti di preoccupazione per la salute del capello.
La soluzione più praticabile è l’incremento della frequenza dei lavaggi e l’utilizzo di uno shampoo specifico che non danneggi la cute e rimuova il grasso.
L’abbinamento di una maschera allo shampoo può risultare molto efficace.
I capelli grassi:
Il fusto del pelo è rivestito dal sebo che deriva dalla secrezione delle ghiandole sebacee annesse al follicolo. Nei soggetti con i capelli grassi la secrezione sebacea non è maggiore ma il sebo ha una consistenza più liquida e si diffonde più velocemente lungo il fusto.
Il risultato è che i capelli appaiono unti e appesantiti. Più i capelli sono lunghi più questo effetto è marcato.
Il capello grasso è opaco e più scuro del colore originale, è scarsamente voluminoso e tiene poco all’acconciatura.
Il lavaggio frequente NON provoca un aumento della produzione sebacea come contrariamente si ritiene.
La forfora:
Conoscere e combattere la forfora con motodi naturali ed efficaci La 'forfora' insorge normalmente fra i 10-25 anni e migliora spontaneamente verso i 45-55; può tuttavia persistere fino alla vecchiaia. E' causata da un accelerato ricambio delle cellule epidermiche che, a causa dell'aumento di velocità di migrazione, non riescono a raggiungere la completa maturazione prima di distaccarsi.
Si formano pertanto delle squame bianche o grigiastre (ammassi di cellule cornee), localizzate in chiazze o, più spesso, diffusamente distribuite su tutto il cuoio capelluto.
Il prurito è scarso o assente.
A causa della irregolare disposizione delle cellule cornee nella forfora, a differenza di quanto comunemente si ritiene, lo strato corneo è più permeabile di quello di un cuoio capelluto normale e occorre pertanto tenerne conto nel valutare una possibilità di assorbimento indesiderato di sostanze farmacologicamente attive applicate localmente.
Le cause sono sconosciute e, in particolare, oscura rimane un'ipotetica influenza 'androgena' suggerita da alcuni Autori.
Neppure hanno alcun fondamento le tanto spesso citate responsabilità dell'apparato digerente e in particolar modo del fegato.
Più interessante appare il dato, scientificamente accertato, che, nelle squame e fra i capelli dei soggetti con forfora è spesso presente in quantità massiva un micete (fungo), il Pìtyròsporum ovalis, il cui ruolo patogenetico non è tuttavia mai stato definitivamente chiarito. La forfora può comunque anche essere presente in assenza di elevati quantitativi di Pityrosporum per cui l'opinione più seguita è che non sia il micete responsabile della forfora ma che, al contrario, in molti casi un cuoio capelluto con forfora costituisca un terreno favorevole al suo sviluppo.
Clinicamente si distinguono una pitiriasi secca o semplice, nella quale il cuoio capelluto è coperto da piccole squame molto fini, di facile distacco, che ricoprono gli abiti, con cute normale e modesto prurito, da una pitiriasi grassa o steatoide, nella quale squame più grosse, untuose e giallastre, aderiscono ad un cuoio capelluto talvolta leggermente eritematoso e trasudante; anche in questo caso il paziente può riferire leggero prurito.
La psoriasi:
Si trata di una malattia cutanea molto diffusa che si può manifestare in ogni parte del corpo e quindi anche sul cuoio capelluto.
E' una malattia cutanea geneticamente determinata con penetranza variabile (non tutti i componenti di una famiglia manifestano cioè la malattia o la presentano a vari livelli di gravità) che si evidenzia, sul cuoio capelluto, con chiazze rossastre coperte da cumuli compatti di squame color bianco-argenteo. Nelle forme più gravi tutto il cuoio capelluto può esserne coperto (psoriasi a 'calotta' o a 'caschetto' ) ma l'estensione oltre il margine di inserzione dei capelli è inferiore rispetto alla dermatite seborroica.
Il prurito è nella maggioranza dei casi presente ma scarso. Generalmente non c'è perdita dei capelli dato che la papilla germinativa e la matrice del pelo si trovano più profonde e non sono quindi disturbate dal problema cutaneo di superficie.
Solo di rado si assiste, a livello delle chiazze psoriasiche, ad un incremento dell'effluvium in telogen senza tuttavia che si associno fenomeni involutivi del follicolo pilifero.
L'associazione di aumentato flusso ematico locale ad anomalie della cheratinizzazione cellulare determina in genere un'aumentata penetrazione delle sostanze applicate sul cuoio capelluto e conseguentemente una maggiore possibilità di assorbimento (penetrazione nei vasi sanguigni e relativi eventuali effetti collaterali).

 
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